Terminale Cinema - Casa del Cinema di Prato

MABUSE CINECLUB

Torna da martedì 14 febbraio l'appuntamento con il Cineclub Mabuse al Cinema Terminale di Prato. Fino a maggio si intersecheranno tre rassegne dedicate rispettivamente a Humphrey Bogart, a 60 anni dalla sua scomparsa, ad Antonio Pietrangeli, regista italiano da scoprire o ri-scopirre, e al Cinema Ritrovato, con i classici restaurati della Cineteca di Bologna. Per la prima volta quest'anno tutti i film saranno proiettati in VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA IN ITALIANO. Questo il programma completo, più in basso l'introduzione alle rassegne: OMAGGIO A BOGART, ANGELO CUSTODE DI OGNI CINEFILO 14 febbraio CASABLANCA (USA, 1942) di Micheal Curtiz 21 febbraio SABRINA (USA, 1954) di Billy Wilder 28 febbraio IL FALCONE MALTESE (USA, 1941) di John Huston 7 marzo IL DIRITTO DI UCCIDERE (USA, 1950) di Nicholas Ray IL CINEMA RITROVATO 14 marzo DERSU UZALA (URSS/JAP, 1975) di Akira Kurosawa OMAGGIO A BOGART, ANGELO CUSTODE DI OGNI CINEFILO 21 marzo IL GRANDE SONNO (USA, 1946) di Howard Hawks RISCOPRIRE PIETRANGELI, IL REGISTA CHE AMAVA LE DONNE 28 marzo LA VISITA (ITA, 1963) di Antonio Pietrangeli 4 aprile LA PARMIGIANA (ITA, 1963) di Antonio Pietrangeli IL CINEMA RITROVATO 11 aprile GLI AMORI DI UNA BIONDA (CEC, 1965) di Miloš Forman RISCOPRIRE PIETRANGELI, IL REGISTA CHE AMAVA LE DONNE 18 aprile IO LA CONOSCEVO BENE (ITA, 1965) di Antonio Pietrangeli 2 maggio ADUA E LE COMPAGNE (ITA, 1960) di Antonio Pietrangeli POSTO UNICO 5€ - INGRESSO RISERVATO AI POSSESSORI DI TESSERA ASSOCIATIVA 2017 (1€). Riduzione 4€ per abbonati a L'Eco del Nulla. Per “Il cinema ritrovato” INGRESSO SENZA TESSERA: INTERI 6€ RIDOTTI 5€ Spettacolo unico OGNI MARTEDÌ alle ore 21.30 AL CINEMA TERMINALE (via Carbonaia, 31) -- INTRO RASSEGNE OMAGGIO A BOGART, ANGELO CUSTODE DI OGNI CINEFILO “In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Qualcosa in lui ti faceva dire: «ecco un uomo che nessuno può comprare»; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza - una cosa stupefacente, considerando i ruoli che interpretava. E poi la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere; se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa”. Queste sono le meravigliose parole, sul marito, di Lauren Bacall, l'ultima moglie e compagna di Humphrey Bogart, con cui formò per oltre dieci anni una delle coppie più affascinanti e iconiche dell'intera storia del cinema. Bogart è tuttora la stella più luminosa del firmamento hollywoodiano, come ebbe a scrivere l'American Film Institute nel 1999, e lo è ancora a distanza di così tanti anni dalla sua scomparsa (14 gennaio 1957) perché quando si riguardano i personaggi da lui interpretati si ha l'impressione come di essere di fronte all'inizio di tutto, al modello classico per eccellenza che è divenuto senza tempo perché ripetuto fino ad oggi migliaia e migliaia di volte, nella durezza dello sguardo, nelle battute taglienti, nel modo di fumare e portare impermeabile e borsalino. La Settima Arte può contare tante icone che rimandano ad aspetti particolari del cinema, ma sicuramente se ci trovassimo in un pianeta lontano e ci venisse chiesto di mostrare un'immagine simbolo del Cinema, sono convinto che la maggior parte di noi appassionati farebbe vedere una foto di Humphrey Bogart. Bogie, come lo chiamavano gli amici (soprannome datogli durante gli anni Trenta da Spencer Tracy), è il nume tutelare di ogni cinefilo, da sempre appeso alle pareti delle nostre case, ci protegge dal male e ci spinge a comportamenti valorosi. Il Mabuse non vedeva l'ora di dedicargli una retrospettiva dei suoi film più rappresentativi. RISCOPRIRE PIETRANGELI, IL REGISTA CHE AMAVA LE DONNE La rivalutazione postuma è il comune destino di quella vasta serie di autori capaci di vedere più lontano di altri, magari in anticipo rispetto al loro tempo. È il caso di Antonio Pietrangeli. Una manciata di film, tutti realizzati in poco più di dieci anni, sono bastati a fare di lui uno dei registi più incompresi e sottovalutati di tutto il cinema italiano, una di quelle figure di cui anni dopo ci si affretta a incensare l'opera e a riscoprirne la grandezza e la profondità. Nato come critico cinematografico in seno allo slancio realista del Dopoguerra, il Pietrangeli regista è stato tra i primi a superare con decisione quella fase e a concentrare il suo sguardo su un'Italia che stava cambiando e nella quale nascevano i primi embrioni dei tòpoi e dei caratteri che avrebbero fatto poi la fortuna della commedia nostrana. Oltre a essere il precursore di una stagione, Pietrangeli è anche l'autore italiano che più di ogni altro ha saputo raccontare le donne, la loro (mancata?) emancipazione e la loro faticosa ricerca di felicità e indipendenza in un contesto ancora prettamente maschile e maschilista. Tutto questo con un linguaggio leggero (e solo apparentemente superficiale), che mutua gli elementi della commedia e li inserisce in architetture psicologiche al femminile del tutto nuove per il panorama cinematografico dell'epoca, utilizzando uno stile originale e riconoscibile, basato su una esplosiva decostruzione della narrazione classica e su movimenti di camera fino ad allora inusuali per i nostri autori. Quattro film, quattro storie di donne che ci permetteranno di apprezzare un regista rimasto per troppo tempo nell’ombra. IL CINEMA RITROVATO A partire da settembre 2013, la Cineteca di Bologna ha promosso la distribuzione di una serie di grandi film del passato nelle sale dell’intero territorio nazionale. Una scommessa in nome del cinema, che ci impegniamo a proporre al pubblico nelle condizioni migliori; e un gesto attivo di tutela nei confronti della sala cinematografica, in anni nei quali in Italia la vita delle sale (quelle che resistono) sta diventando una sempre più problematica sopravvivenza. Partiamo dalla considerazione semplice che questi film sono stati concepiti e realizzati per la visione in una sala: è questa la loro sede naturale, ed è inevitabile che il loro passaggio attraverso altri formati e canali rappresenti un’esperienza impoverita. Si tratta di film restaurati negli ultimi anni con tecnologia digitale, che ne alleggerisce anche costi e modalità della distribuzione, rendendo possibile quel che fino a oggi sarebbe stato impensabile: organizzare un Cinema ritrovato al cinema. Programma a cura di Filippo Bardazzi e Luca Barni.
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