NESSUN VIZIO DI FORMA: IL CINEMA DI PAUL THOMAS ANDERSON

Dal 8 marzo al 5 aprile, tutti i martedì una rassegna dedicata a Paul Thomas Anderson, a cura del Mabuse Cineclub. In programma cinque appuntamenti: 8 marzo "Il filo nascosto" (USA 2017) v.o.sott., 15 marzo "The Master" (USA 2012) v.o.sott., 22 marzo "Il petroliere" (USA 2007), 29 marzo "Magnolia" (USA 1999), 5 aprile "Boogie Nights" (USA 1997) v.o.sott. Spettacolo unico ore 21.00, biglietti interi 6 €, ridotti (soci Casa del Cinema di Prato, abbonati Metastasio, Pratosfera Card) 5 €. Ingresso riservato ai possessori di tessera associativa Mabuse Cineclub 2022 (1 €)

L'uscita di un nuovo film di Paul Thomas Anderson è ogni volta salutata con giubilo e immensa aspettativa da parte di chi segue il cinema d'autore. Pochissimi sono i registi che possono vantare tale considerazione. E la cosa è ancora più sorprendente se si pensa che non si sta parlando di un vetusto Maestro della Settima Arte, ma di un cineasta che ha appena superato i 50 anni di età e la cui tecnica si è formata lontano dalle scuole di cinema e audiovisivi. Non fa eccezione il clamore suscitato dalla notizia della distribuzione nelle sale della nona fatica di Anderson, Licorice Pizza, avvenuta nelle scorse settimane negli Stati Uniti e in mezza Europa (ma non in Italia, dove era inizialmente prevista per il 3 febbraio, salvo poi essere sciaguratamente rimandata al 17 marzo). In occasione di questa uscita abbiamo voluto ripercorrere la filmografia di PTA alla ricerca di quel “filo nascosto” che conferisce a ciascuna delle sue opere questa caratteristica aura di sorprendente fascinazione e di impareggiabile grazia. Poco importa che le vicende siano ambientate nella San Fernando Valley degli anni '70 (Boogie Nights) o nella Londra del Dopoguerra (Il filo nascosto) o ancora nel profondo West di inizio Novecento, alle origini della rapacità americana (Il Petroliere): ogni volta ci troviamo immersi in un mondo ricco di dettagli, elegante nella messinscena e rigoroso nella composizione, nel quale (in)seguiamo protagonisti e comprimari grazie ad una cinepresa in costante movimento. Per trovare dei riferimenti a questo cinema, così corale e sfaccettato, serve andare indietro fino a Robert Altman (da cui Anderson eredita l'estrema capacità nella direzione del cast, sempre composto da grandi interpreti, spesso ricorrenti lungo la sua filmografia: Daniel Day-Lewis, Joaquin Phoenix e soprattutto il compianto Philip Seymour Hoffman) e alla scrittura di David Mamet. Per non farvi trovare impreparati alla visione del suo nuovo lavoro, il Mabuse vi invita a conoscere o a riscoprire Paul Thomas Anderson attraverso questa rassegna di 5 suoi capolavori. Buona visione!